Thursday 7 June 2012

Valutazionismo o oggettivismo: nell’analisi della malattia mentale abbiamo a che fare con una questione di fatti o di valori?

I have just been posted a copy of the latest issue of Rivista Sperimentale di Freniatria. which has a paper of mine - 'Valutazionismo o oggettivismo: nell’analisi della malattia mentale abbiamo a che fare con una questione di fatti o di valori?'  - generously translated into Italian. For those who can speak Italian (sad to say not me which is why I am not such a regular reader of Rivista Sperimentale di Freniatria), the abstract is as follows.

Abstract:
Il livello di comprensione della natura della malattia mentale che le neuroscienze sono in grado di offrire dipende dalla natura della stessa malattia mentale: si tratta, cioè, di un’essenza oggettiva intrinseca oppure di qualcosa di valoriale e socialmente determinato? Il dissenso a questo riguardo è di lunga data. Al fine di gettare qualche luce sul dibattito, l’Autore utilizza, rielaborandolo, lo schema suggerito da Zachar e Kendler per riflettere sulla tassonomia psichiatrica. Secondo Thornton, un approccio radicalmente esternalista della malattia mentale (un esternalismo costitutivo valutazionista) invalida il ruolo svolto dalle neuroscienze. Tuttavia, la divergenza tra una tale posizione valutazionista e il suo opposto oggettivista può riguardare non solo la natura della malattia mentale, ma altresì i termini del dibattito medesimo. Il valutazionista può, infatti, asserire che lo stesso dissenso non è una questione fattuale, ma al contrario valoriale.